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Con questa piccola ma significativa rubrica, sul quotidiano il Ticino, affronto diversi temi senza l’obiettivo di dare “la risposta giusta” ad ogni tema trattato, ma portando all’attenzione dei lettori le domande concrete che rappresentano, quelle sì, le situazioni reali che tanti giovani vivono nella loro quotidianità.
“Dialogando”, le domande a cui tanti giovani non trovano risposta

 Può sembrare che ci siano differenze significative tra le generazioni quando si tratta di comportamenti come il bullismo e l’abbandono scolastico, ma è importante considerare diversi fattori. 

Prima di tutto, la percezione può essere distorta dalla memoria. Ogni generazione tende a idealizzare il proprio passato e criticare quella successiva, dimenticando o minimizzando gli stessi problemi che potrebbero aver caratterizzato il proprio periodo giovanile. 

Inoltre, l’evoluzione della tecnologia e dei media ha reso più visibili e immediati certi comportamenti. Ad esempio, il bullismo può sembrare più diffuso oggi perché può avvenire non solo di persona, ma anche online, dove è più visibile e può avere un impatto più esteso. 

Inoltre, il contesto sociale e culturale influisce sui comportamenti giovanili. Cambiamenti economici, politici e sociali possono avere un impatto significativo sulle priorità e i comportamenti dei giovani. 

Infine, è importante considerare che ci sono molti giovani impegnati attivamente per contrastare il bullismo e promuovere l’istruzione. Non tutti i giovani si comportano in modo negativo, e molti sono impegnati nel fare la differenza nella propria comunità. 

L’INCLUSIONE 

Quando si parla di inclusione, è importante evitare generalizzazioni e cercare di comprendere i fattori complessi che influenzano i comportamenti giovanili. Evitare le generalizzazioni è fondamentale per comprendere appieno la complessità dei comportamenti giovanili. Ogni individuo è influenzato da una serie di fattori unici, tra cui il contesto familiare, sociale, culturale ed economico. Comprendere queste sfaccettature può aiutare a sviluppare approcci più efficaci per affrontare le sfide come il bullismo e l’abbandono scolastico, promuovendo al contempo un ambiente più inclusivo e favorevole per i giovani. 

L’inclusione va oltre il semplice inserimento in un contesto prestabilito; si tratta di ascoltare attivamente i giovani e coinvolgerli nel processo decisionale riguardo al loro ambiente e alle loro esperienze. Ciò significa dare loro voce e autonomia nella scelta del contesto che li fa sentire a proprio agio e che favorisce il loro sviluppo personale e accademico. 

Ascoltare i giovani e lavorare con loro per creare un ambiente che rispecchi i loro bisogni e desideri può avere un impatto significativo sulla loro fiducia in se stessi, sulla motivazione e sull’impegno nell’apprendimento. Inoltre, favorisce un senso di appartenenza e di accettazione che è essenziale per il loro benessere emotivo e sociale. 

Promuovere un approccio inclusivo richiede quindi di considerare le opinioni e le prospettive dei giovani in tutte le fasi del processo educativo e sociale, creando così un ambiente che li supporti pienamente nel raggiungimento del loro potenziale. E dopo questa lunga premessa, proviamo ad entrare in alcune storie. 

Caro dottore: io a scuola non voglio rientrare ho paura che questi mi picchiano, me lo hanno detto, che faccio?

 “Se hai paura di tornare a scuola perché temi di essere picchiato, è importante affrontare immediatamente la situazione per garantire la tua sicurezza e il tuo benessere. Ecco alcuni passi che potresti considerare: 

Parla con un adulto di fiducia: Rivolgiti a un genitore, un insegnante, un consulente scolastico o un altro adulto di fiducia per condividere le tue preoccupazioni. Esprimi apertamente le tue paure e spiega la situazione nel dettaglio. 

Chiedi aiuto alle autorità scolastiche: Parla con il preside o un altro dirigente scolastico per segnalare la situazione. Le scuole hanno il dovere di garantire un ambiente sicuro per tutti gli studenti e possono prendere provvedimenti per affrontare il bullismo e proteggere chi ne è vittima. 

Coinvolgi le risorse esterne: Potresti contattare un consulente psicologico o un’organizzazione che si occupa di prevenzione del bullismo per ricevere supporto e consulenza. 

Esplora opzioni: Se senti che la tua sicurezza non può essere garantita nella tua attuale scuola, potresti considerare alternative come il trasferimento in un’altra scuola, non allontanarti o farti allontanare dall’istruzione che è un tuo diritto. Parla con i tuoi genitori e gli adulti di fiducia per valutare tutte le opzioni disponibili. 

Ricorda che non sei da solo in questa situazione e che ci sono persone pronte ad aiutarti. È importante affrontare il problema il prima possibile per garantire la tua sicurezza e il tuo benessere”.